Omogenitorialità con madri surrogate in Italia
È della settimana scorsa la notizia che vede coinvolti i @papaperscelta, influencer di Instagram che raccontano la quotidianità di una “famiglia tutta al maschile”. I due papà sono stati fermati insieme ai loro figli in aeroporto a Milano, dove degli agenti di polizia hanno questionato l’effettiva genitorialità della coppia. Il nucleo familiare è infatti composto dai papà Carlo Tumino e Christian De Florio e i loro due figli, gemelli di tre anni, nati grazie a una mamma surrogata negli Stati Uniti.
Qui il video della reazione di Carlo Tumino all’accaduto, riportata da Repubblica.
La maternità surrogata in Italia
In Italia non è ancora permesso ricorrere alla maternità surrogata per le coppie che non possono avere figli, siano esse etero o omosessuali. Questa pratica consiste nella scelta libera di una donna di portare avanti la gravidanza per conto di un’altra coppia fino al parto. Si tratta di una forma di procreazione assistita, dove tutti i coinvolti sono consenzienti e concordi.
La Corte costituzionale italiana ha ribadito l’illegalità di questa pratica nel 2017, affermando come questa «offend[a] in modo intollerabile la dignità della donna e min[i] nel profondo le relazioni umane». Inoltre, la sentenza della Corte costituzionale numero 32 del 9 marzo 2021 esclude propriamente «l’esistenza di un diritto alla genitorialità delle coppie dello stesso sesso».
Gli italiani e la maternità surrogata all’estero: è la soluzione?
Non essendo consentita nel nostro Paese, diverse sono le coppie che, avendone la possibilità, scelgono di rivolgersi a istituti esteri che contemplano la surrogazione di maternità come alternativa. Vale la pena menzionare che i costi di tale pratica variano tra i 15.000 e i 50.000€. Le nazioni del mondo in cui la maternità surrogata è regolamentata sono gli Stati Uniti d’America, il Canada, l’Ucraina, il Messico, la Russia, la Thailandia, l’India, la Georgia, il Kazakistan e la Grecia, sebbene in alcuni di essi sia concessa solo a coppie eterosessuali o a coppie della nazionalità del Paese che la pratica.
Una volta tornate in Italia, le coppie e i loro bambini si ritrovano ad affrontare problemi riguardo al riconoscimento automatico del rapporto di genitorialità tra genitore “non biologico” e figli*, sebbene si sia verificata una donazione di ovulo o di spermatozoi. La disciplina che permette un legame parentale tra neonat* e il “genitore d’intenzione” è illegale in Italia. Venendo negata questa possibilità, sono diverse le famiglie che si rivolgono alla magistratura.
L’omogenitorialità e i problemi di riconoscimento in Italia
Se per la Cassazione due donne possono vedere riconosciuto un rapporto biologico con lo stesso figli*, una tramite il gamete e l’altra con la gestazione, per una coppia di uomini risulta impossibile trascrivere all’Anagrafe l’atto di filiazione straniero includendo entrambi come padri, riconoscendo solo uno dei due come tale per questioni biologiche. Uno dei casi più famosi a riguardo è accaduto nel 2019 a una coppia omosessuale italiana che aveva ricorso alla surrogazione di maternità in Canada.
Il cammino per la normalizzazione di questo processo è ancora lungo e tortuoso, come dimostra quanto accaduto ai @papaperscelta. Non solo i due papà sono stati fermati dalla vigilanza all’Aeroporto di Milano Linate per controllare la loro effettiva genitorialità, ma sono anche stati sospettati di aver rapito i propri figli, nonostante essi abbiano entrambi i cognomi dei genitori e i passaporti statunitensi, tutti dati di riconoscimento controllabili. La cosa più sconcertante è stata l’indelicatezza delle domande e delle affermazioni che sono state poste loro dagli agenti, come per esempio: «Dov’è la mamma?»; « Com’è possibile che non ci sia una madre?», insinuando che la coppia potesse averli rapiti e aggiungendo che in Italia funziona diversamente che negli Stati Uniti.
Omogenitorialità e maternità surrogata: nessuna legge all’orizzonte
Sfortunatamente, in Italia non ci si sta muovendo affinché la maternità surrogata diventi legale. Purtroppo, non ci si sta dirigendo nemmeno verso la possibilità di trascrivere all’Anagrafe l’atto di nascita straniero coinvolgendo entrambi i componenti di coppie omosessuali di sesso maschile. Ricordiamo che non consentendo questa pratica non si fermerà il progresso, ma si spingeranno le coppie verso altri Paesi dove essa è regolamentata e normalizzata. Si auspica che in futuro, seguendo i tentativi di abbattere i limiti sociali in merito, si giunga a una legge che consenta l’omogenitorialità senza dover per forza ribadire l’assenza di una madre, rispettando le scelte e il diritto di tutti ad avere una famiglia
Editing e fact checking a cura di Alice Spada