Olga Misik: la voce dei giovani russi
Nel luglio del 2019 fu fotografata mentre leggeva la Costituzione agli agenti antisommossa russi, ma la minore età la proteggeva dalle numerose denunce ricevute per manifestazioni non autorizzate e danneggiamento. Ormai, però, Olga Misik è maggiorenne e sta attualmente scontando la condanna di 2 anni e 2 mesi di misure restrittive di libertà inflittale insieme ad un coprifuoco notturno che le vieta di uscire di casa tra le 22 e le 6 del mattino.
La notizia dell’arresto
Le informazioni sull’accaduto arrivano il 9 maggio dal profilo Twitter @thorkiman, profilo ufficiale di Olga Misik, con un tweet pubblicato da un confidente della giovane:
«Hello. I am Olga’s confidant and now I will explain everything to you.
Olga was arrested on August 9 for a rally in support of political prisoners. She pasted a poster, doused with water-washable red paint, at the entrance of the General Prosecutor’s Office».
Il motivo del reato è quindi un atto di vandalismo, di cui è stata giudicata colpevole insieme a Ivan Vorobyevsky e Igor Basharimov, altri due giovani che dovranno scontare una pena di 1 anno e 9 mesi. Il fatto in questione è costituito dall’affissione di un poster in sostegno dei prigionieri politici del regime russo sulla facciata degli uffici della Procura Generale, che, insieme ai danni recati ad una guardiola nei pressi del palazzo, sporcata dai tre ragazzi, sono costati ben 47 euro allo Stato.
La protesta
Il fatto risale ormai all’agosto del 2020, ma la giovane “Greta di Mosca” è ormai nota già dal 2019, quando, appunto, ancora minorenne, protestava contro il regime di Putin. La manifestazione che l’ha resa famosa contestava il bando alla candidatura di esponenti del movimento di Aleksei Navalny alle elezioni comunali di Mosca.
La situazione attuale
Alle interviste rilasciate in cui chiedono di lei, Olga ha raccontato che è ormai molto tempo che non parla più con suo padre, che supporta ancora Putin, mentre riceve il sostegno di sua madre.
Infatti, la posizione dei giovani russi sull’argomento è ben diversa da quella diffusa in una parte della popolazione adulta che, avendo conosciuto un’importante crescita (e anche stabilità) in tempi piuttosto recenti, continuano a mostrare il proprio sostegno al regime in vigore. Ma le cose sembrano cambiare e ormai non sono più solo i giovani a protestare per un sistema che non funziona. Il problema è nell’opposizione che, ancora troppo disunita, rende il cambiamento ancora più difficile.
La Greta di Mosca
Viene facile il paragone con Greta Thunberg, altra giovane leader delle proteste, seppur in ambiti e contesti molto differenti. Entrambe rappresentano una nuova era, fatta di giovani responsabili che non si lasciano trasportare dal flusso degli eventi e che non temono di scendere in piazza, anche in contesti più pericolosi e rischiosi, come nel caso della “ragazza russa della Costituzione”, per far valere i propri diritti e pretendere un futuro migliore di quello che gli si prospetta davanti.