Il fenomeno dei bambini migranti è una tragedia
«[…] dovete capire che nessuno mette i suoi figli su una barca a meno che l’acqua non sia più sicura della terra […]». Questa è una delle strofe della poesia “Home” di Warsan Shire con cui l’autrice cerca di dar voce a chi voce non ne ha, affrontando il tema delle migrazioni a 360 gradi.
I bambini migranti
Tra i tanti aspetti dei flussi migratori ci sono anche tutte quelle storie vissute che portano memoria di ciò che si lascia nella propria terra natia. Coloro che però non ne hanno molta in merito a ciò che lasciano, sono i bambini, che seguono le loro famiglie, e spesso affrontano questi viaggi anche da soli. Vengono definiti minori stranieri non accompagnati MSNA).
Il tema dei bambini e minori migranti è di ampia portata, pertanto andrebbe affrontato con un approccio multilivello e multidisciplinare. Quando pensiamo a questa piaga umanitaria, difficilmente scordiamo la foto scattata da Nilufer Demir nel 2015 che scosse l’opinione pubblica mondiale. Era il corpo esanime del piccolo Aylan Kurdi di 3 anni che nei primi di settembre annegò durante un naufragio insieme ad altri profughi e al suo fratellino di 5 anni e venne ritrovato con addosso la sua t-shirt rossa sulla spiaggia turca di Bodrum.
Quell’immagine così forte ci mise di fronte al dramma dei profughi che scappano dalle guerre e tra questi, una buona parte sono i bambini, i più fragili e vulnerabili, che si vedono privati della loro infanzia e del loro diritto ad una vita dignitosa.
La gestione dei flussi in Italia
Nel 2016, 28.200 minorenni hanno raggiunto l’Italia come rifugiati o migranti e di quelli, quasi 26.000 erano minori non accompagnati. Quei dati erano indice che i sistemi di allora non sarebbero stati sufficienti a garantire protezione a quell’incremento di bambini in fuga, pertanto dovevano concretizzarsi azioni atte a fornire una maggiore protezione ai MSNA.
In risposta a questa crisi, nel 2017, l’Italia approvò la legge Zampa allo scopo di incrementare le forme di tutela verso i minori stranieri non accompagnati sancendo il divieto assoluto di espulsione e garantendo un’applicazione uniforme delle norme di accoglienza in tutto il territorio nazionale. La legge Zampa vuole garantire un sistema organico e specifico di accoglienza; standard omogenei per l’accertamento dell’età e identificazione; diritto alla salute e all’istruzione; protezione dell’interesse del minore e il diritto all’ascolto nei procedimenti amministrativi e giudiziari che li riguardano e all’assistenza legale, ma ad oggi l’applicazione della legge non è uniforme, come dovrebbe, nel territorio nazionale.
La tutela dei bambini migranti
Sempre nel 2017, riferendosi ai bambini migranti, in occasione della Giornata Mondiale del migrante e del Rifugiato, Papa Francesco disse che «sono tre volte indifesi: perché minori, perché stranieri e perché inermi» pagando il prezzo più alto in quanto vittime di traffico, abusi, sfruttamento e privazione di quei diritti sanciti nel 1989 dalla Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia.
Alcuni studi scientifici dimostrano chiaramente che i traumi più frequenti dei minori migranti sono connessi a: separazione dalla famiglia; violenze prima e durante il viaggio; l’aver assistito ad uccisioni; detenzione nei CPT; questioni legate alla richiesta di asilo e alla protezione internazionale; difficoltà ad integrarsi nella società ospitante anche a causa di differenze linguistiche e culturali ed anche la mancanza di sussidi di integrazione efficaci.
Nel luglio 2020 l’Ambasciatore Drahoslav Štefánek, Rappresentante speciale per le migrazioni e i rifugiati della Segretaria generale del Consiglio d’Europa, ha emanato il manuale “Ricongiungimento familiare per i minori rifugiati e migranti – Norme giuridiche e prassi promettenti” il cui focus è il ricongiungimento dei bambini con le rispettive famiglie, con particolare riguardo verso i minori non accompagnati o separati, rifugiati e migranti.
In merito la Commissaria per i diritti umani, Dunja Mijatović ha affermato come il ricongiungimento familiare sia fondamentale alla tutela dei diritti dei bambini migranti, specialmente i MSNA.
Ad oggi, in Europa la situazione dei bambini migranti resta critica. Save the Children, lo scorso febbraio ha pubblicato un articolo in cui denuncia la situazione lungo la rotta balcanica in cui sono intrappolati 500 minori non accompagnati e 400 bambini, tra cui alcuni non identificati per la mancanza di procedure che ne accertino l’età. Questi minori non usufruiscono di servizi sanitari, di protezione, asilo e istruzione, mentre molto precario è il loro accesso a cibo, acqua e servizi igienici.
Tra gennaio e aprile 2021, l’Italia ha visto l’arrivo di 8520 migranti di cui 1196 MSNA. Lampedusa e Ventimiglia sono le due frontiere che fanno parte di un sistema di accoglienza e protezione che continua ancora a presentare sfide. È necessario potenziare un approccio congiunto chiamando in causa anche l’UNICEF e il fondo per l’infanzia delle Nazioni Unite allo scopo di fornire più assistenza a MSNA e famiglie.