Forme d’autore: l’iniziativa per la “Roma ideale”
Sette artisti, sette creazioni, sette nuove sedute pronte ad accogliere i frequentatori del centro commerciale Dima Shopping Bufalotta (Roma).
“Forme d’Autore” è un’iniziativa del centro commerciale che ha l’obiettivo di promuovere l’arte e che vede il coinvolgimento di sette artisti emergenti pronti a stimolare la conoscenza del territorio romano interpretato attraverso i loro occhi.
Gli artisti sono stati chiamati a decorare le nuove panchine in polistirolo resinato bianco rispettando il tema de “la Roma ideale”. Ognuno ha espresso il proprio modo di vivere e vedere la città eterna. Ad esempio c’è chi ha proposto uno scenario immaginario, in antitesi al frenetico viavai che caratterizza la Capitale, dove non esiste traffico, né smog ma solo tanto verde, arte e musica. In particolare, la giovane studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Denise Giuliani, realizza delle figure stagliate su dei colori che richiamano i leggeri toni pastello, trasmettendo un messaggio di calma e finezza, di un’ipotetica Roma dove tutto è in armonia.
E poi, chi invece ha preferito raffigurare personaggi e animali simbolo della condizione sociale di chi vive Roma, meditando sulle generazioni a confronto e sul tema stesso della condivisione della propria arte con la società. Veronica Pozio, anche lei studentessa presso l’Accademia di Belle Arti, raffigura il Colosseo, emblema indiscusso e luogo più popolare della capitale, ma poi ricorda anche i cinghiali, le rane, i ratti, espressione di una condizione difficile e complessa come può essere quella di una grande metropoli come Roma.
Colori ispirati alla corrente dei Fauves, disegni che richiamano le forme del fumetto sono quelli realizzati da Matteo Traballoni, studente dell’Accademia di Belle Arti, che attraverso una chiave di lettura semplice descrive invece la ruralità della Roma “periferica”, dove distese di alberi riempiono luoghi isolati e silenziosi.
Un intento simile è quello dell’artista autodidatta Lahiri Bottaro, “operaio dell’arte”, che con la sua creazione riproduce una visione nostalgica della Roma verde, senza palazzi e strade trafficate; il ricordo di un paesaggio luminoso che rimanda alle sue radici sudamericane e che rappresenta la parte della città che istintivamente lo affascina di più.
Il lavoro dell’artista Irina Wainstein riflette sul tema del sostegno reciproco che tessono le donne in rapporto allo spazio collettivo e pubblico, come può essere quello del centro commerciale e quello della grande metropoli dove si intrecciano storie di vita diverse.
E ancora, “Soliloquio in movimento” è il titolo della creazione del giovane grafico e artigiano Ciro Cannelli che ripropone il tema di Roma dal punto di vista cromatico e lo esprime attraverso i segni precisi della scrittura araba e le forme del black letters. Il risultato finale è una “danza cromatica che acquista un significato astratto senza l’utilizzo di parole”.
Infine, l’artista autodidatta Ernesto Manfrè spiega che il suo lavoro nasce dalla ricerca del proprio centro interiore, giocando con l’espressione “centro commerciale”. Infatti, nel centro commerciale “si sceglie la propria identità e ci si identifica costruendosi la propria personalità”, innescando un gioco di ricerca non solo personale ma anche collettivo. Le forme geometriche della sua creazione producono varie isole che saranno in collegamento tra loro attraverso delle righe, esattamente come i numerosi poli della città di Roma che sono tra loro collegati da strade e arterie. Allo stesso tempo i centri singoli delle forme geometriche possono essere letti in quanto identità di ognuno di noi. Queste forme geometriche hanno dimensioni diverse, a simboleggiare che i valori o i poli della città, possono avere maggior peso di altri, ma questo dipende dalla sensibilità ed esperienze di ogni individuo. Roma dopotutto è “una città policentrica dove ogni centro è ben organizzato e legato creando una sintassi comune”.
Sempre più diffuse sono le manifestazioni artistiche che vanno ad insistere nella dimensione di quelli che definiremmo, citando il celebre pensatore Marc Augé, i non-luoghi, che ci circondano e si innestano nella nostra società. Sopraffatti dal flusso incessante di immagini, simboli, loghi, ci lasciamo trascinare dalla routine, senza dedicarci del tempo per riflettere sulla bellezza. “Forme d’autore”, innesca una riflessione sull’arte e il suo modo di insistere in un luogo non convenzionale.
Tra i partecipanti è presente anche un’ospite speciale, l’attrice Barbara Clara Pereira, che a proposito di una delle sue otto creazioni, afferma: «è un’onda, e siccome mi piace tanto il fatto di aggrapparci ai colori nei momenti più difficili, quest’onda è come l’energia della vita che a volte ti arriva e ti travolge. Però poi realizzerò delle piccole chiazze di colore: perciò è come per dire che anche se alla fine la vita ti travolge, prima o poi troverai i colori».
E con questa metafora potremmo leggere l’intento della coinvolgente iniziativa “Forme d’autore”: la bellezza che irrompe vivace nella quotidianità.
L’evento si concluderà venerdì 29 ottobre quando saranno applicate alle sedute le targhe con i nomi degli artisti che vi hanno lavorato e la nuova coloratissima piazza verrà inaugurata.