Cosa sono le sun migrations?
In Italia è ormai indubbio che il paradigma migratorio abbia subìto mutamenti. Sebbene sia appurata da anni la presenza del nostro Paese nello schieramento degli Stati d’immigrazione (cioè degli Stati destinatari di grandi flussi migratori), va considerata però anche una significativa componente di segno opposto; la crisi economica del 2008 è stata emblematica, a tal proposito, per la ripresa delle emigrazioni degli italiani all’estero. E no, non sono solo i giovani o le persone di mezza età a lasciare il Bel Paese, bensì parliamo anche di pensionati: si tratta di migrazioni previdenziali connesse alle sun migrations, (le c.d “migrazioni del sole”), le cui mete principali sono, appunto, quei luoghi caldi e luminosi, generalmente le aree sud del mondo.
Alcune ricerche dimostrano come, nonostante il nostro sia un Paese economicamente sviluppato e con un clima molto gradevole, c’è comunque una fetta di popolazione over 50 e 60 che dichiara di sentirsi insoddisfatta e desiderosa di trascorrere la propria pensione all’estero verso le sun destinations o verso quei luoghi dai regimi fiscali più vantaggiosi, alimentando quella che viene definita “retirement industry”. Il fatto che i pensionati italiani abbiano una tassazione tra le più alte d’Europa (tra il 20 e il 40%) li spinge, non più in tenera età, a voler lasciare il luogo in cui sono nati e la propria famiglia, per dirigersi verso posti in cui poter godere al meglio di questi anni, permettendosi lussi a cui in Italia non potrebbero mai accedere.
Va detto, però, che l’emigrazione previdenziale non è un fenomeno che tocca solo gli italiani. Infatti, ad esempio, sono sempre di più gli americani che decidono di trasferirsi a Panama oppure i canadesi negli Usa o ancora i giapponesi nel sud-est asiatico, mentre inglesi, russi e tedeschi sembrano preferire le coste mediterranee. Parliamo, dunque, di un fenomeno che non è demograficamente e fiscalmente circoscritto.
Come si fa ad essere fiscalmente residenti all’estero?
Per quanto riguarda l’Italia, va notato come ci siano differenze tra dipendenti del settore pubblico e di quello privato, per cui, generalmente, per chi abbia svolto prestazioni lavorative nel privato occorre solo non aver avuto dimora in Italia per 183 giorni annui, non avervi domicilio e non essere iscritti all’anagrafe delle persone residenti in Italia; per gli ex dipendenti pubblici è meno vantaggioso lasciare l’Italia per una questione fiscale in quanto la legge prevede che siano tassati nel Paese in cui abbiano lavorato. Per questo motivo gli ex dipendenti pubblici in pensione all’estero rappresentano solo l’1.4% dei pensionati con residenza fuori dall’Italia.
Le sun migrations degli italiani
Stime recenti dell’INPS affermano che circa 400 mila pensionati italiani si siano trasferiti all’estero. Da qualche tempo alcuni Paesi, intenzionati ad avvantaggiarsi di tale fenomeno, hanno stabilito degli incentivi fiscali tramite sconti sulle imposte in cambio della residenza, così da avverare il sogno di molti: quello di vivere la propria pensione in un Paese caldo e fiscalmente vantaggioso.
A tal fine sono importanti gli accordi bilaterali stipulati tra l’Italia e i Paesi UE ed extra UE per evitare una doppia imposizione fiscale che altrimenti vedrebbe i pensionati italiani pagare le tasse sia nel nostro Paese che in quello di nuova residenza. Recenti indagini del Centro Studi Itinerari Previdenziali confermano la tendenza degli italiani a dirigersi verso le sun destinations, europee e non. Certamente i Paesi Ue sono i favoriti: circa il 73% dei pensionati italiani ha deciso di restare nel Vecchio continente anche in relazione alla vicinanza geografica e a quella con i propri affetti, ma spesso il livello di insoddisfazione ha prevalso, facendo sì che questo fattore venisse messo in secondo piano, portando a raggiungere anche destinazioni più distanti. Tra le destinazioni europee più gettonate risultano:
Mentre tra quelle extra Ue:
- Argentina
- Costa Rica
- Messico
- Panama
- Sudafrica
Perché non restano in Italia?
Tra i benefici delle sun migrations e, dunque, di recarsi in una delle mete citate, oltre alla defiscalizzazione c’è anche una migliore gestione del welfare state: vivere in condizioni agiate costa meno, pertanto una pensione di 1000 € permette di concedersi lussi che, restando in Italia, per un pensionato sono solo un miraggio. Un altro vantaggio delle sun destinations è, poi, quello di poter risparmiare sul riscaldamento. Da non sottovalutare anche la questione ambientale e paesaggistica (oltre che climatica) così come fondamentale sono anche i servizi sanitari.
Il fatto che anche i meno giovani decidano di lasciare l’Italia non dovrebbe forse farci porre degli interrogativi? In fin dei conti al nostro Paese non manca nulla, teoricamente. È però evidente come ci siano alcuni vuoti di sistema del welfare che, invece di trattenere e tutelare chi ha contribuito per decenni a finanziarlo, spingono a “fuggire”. Nonostante tutto, va sottolineato inoltre quanto per una persona anziana, possa risultare più difficile, rispetto ad un giovane, lasciare il Paese in cui si è nati e in cui si è sempre vissuti per cominciare una nuova vita altrove. D’altra parte, però, a volte emigrare sembra essere davvero l’unica opzione per poter finalmente ottenere quella soddisfazione che magari si era cercata per una vita intera.