Casellati e i voli di Stato: un utilizzo improprio?
a cura di Lorenzo Trionfo
Il 27 aprile scorso è stata diffusa la notizia di un presunto utilizzo improprio del servizio istituzionale di trasporto aereo statale: protagonista della vicenda è stata, suo malgrado, la presidente del Senato della Repubblica Italiana Maria Elisabetta Alberti Casellati.
La notizia ha avuto immediata risonanza nazionale a seguito della pubblicazione del numero totale di voli effettuati da Casellati: da maggio 2020, infatti, sono stati registrati oltre 120 viaggi andata e ritorno, a bordo del Falcon 900 dell’Aeronautica militare (il mezzo preposto per il servizio). Di questi, oltre 97 sono stati utilizzati per la rotta Roma-Venezia e circa sei verso la Sardegna nel mese di agosto.
Le critiche rivolte alla presidente del Senato sono seguite immediatamente alla diffusione della notizia e hanno coinvolto velocemente larga parte dell’opinione pubblica: le si attesta infatti un utilizzo eccessivo e senza valide ragioni del servizio di Stato, pagato dai contribuenti, in un periodo di enormi difficoltà economiche e sociali che il virus ha portato nella vita della maggior parte dei cittadini.
Dal mondo politico non si sono fatte attendere richieste di chiarimenti, con una presa di posizione netta contro la presidente Casellati. Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha fortemente biasimato il comportamento della presidente, evidenziando anche come il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico (esponente del Movimento), abbia utilizzato il medesimo servizio per un totale di tre voli da inizio 2021.
In qualità di esponente di spicco del centro-destra, l’attacco nei confronti di Casellati rappresenta di certo anche un colpo indiretto alla coalizione opposta allo schieramento di sinistra nel quale, di fatto, anche il M5S è entrato a far parte.
La difesa da Palazzo Madama
Casellati ha fatto valere fin da subito le sue ragioni attraverso comunicati ufficiali: secondo la sua versione il continuo utilizzo del volo di Stato si è rivelato necessario per raggiungere la sua famiglia, attualmente residente a Padova. Tra gli altri motivi citati risulta anche quello inerente la propria salute: evitare cioè un possibile contagio, determinato dalla fruizione dei mezzi pubblici (con inevitabili contatti con un numero alto di passeggeri).
Ripresa da diverse telecamere mentre presenziava ad una cerimonia dell‘Expo di Milano, Casellati sembrerebbe sfogarsi con i suoi interlocutori, dichiarando come non siano presenti voli di linea diretti utili per raggiungere la famiglia.
Dal punto di vista giuridico, la normativa sui voli di Stato è regolata con la Direttiva del 23 settembre 2011, emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Qui si evidenzia come il servizio può essere disposto sempre per assicurare un rapido trasporto e per un efficace svolgimento dei propri incarichi istituzionali e anche in presenza di comprovate ragioni di sicurezza. La richiesta deve inoltre essere necessariamente motivata.
Lo scalpore generato probabilmente vedrà ben presto la sua fine, come successo in altri casi (vedasi tra i più recenti l’episodio di Renzi e della finale dell’US Open di tennis), in quanto i molti voli usufruiti non sarebbero così facilmente attribuibili ad un abuso di potere della presidente. Resta il fatto che la sua posizione privilegiata le abbia assicurato senza dubbio un comodo servizio, rapido ed efficiente, per spostarsi su e giù per il Paese e rimane il dubbio però su quegli “affari istituzionali” per cui la presidente Casellati abbia dovuto volare in Sardegna, in agosto.