L’America di Biden e le “armi fantasma”
In occasione di una cerimonia tenutasi alla Casa Bianca, l’8 Aprile, alla quale hanno partecipato membri rilevanti del Congresso e rappresentanti di gruppi per il controllo sulle armi, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha voluto rimarcare come ormai la presenza delle armi d’assalto all’interno del tessuto sociale americano sia diventata una vera e propria piaga, ribadendo che «la violenza armata in questo Paese è un’epidemia e un imbarazzo internazionale».
Secondo quanto riportato dalle statistiche fornite dal Gun Violence Archieve, nella sola settimana tra il 29 gennaio e il 5 febbraio 2020, ci sono stati 385 decessi causati da armi da fuoco (esclusi i suicidi che contano il 60% di essi su un totale annuo, provocati da persone con problemi psichici), 664 feriti e 7 stragi (intese per sparatorie con almeno 4 vittime).
Inoltre, uno dei fenomeni che negli ultimi venti anni si è progressivamente acuito è quello dei c.d “mass and school shootings”: secondo la definizione e i dati forniti da Stanford Data Project, dal 2013 al 2018, hanno avuto luogo 1.624 sparatorie di massa, ovvero quasi una al giorno.
Proprio questi ultimi casi hanno acceso un fervido dibattito centrato sulle politiche di controllo ed accesso alle armi da cui è emerso, in seguito ad alcuni studi, che alcuni di questi eventi hanno come protagoniste armi “prodotte” in casa.
Proprio il fenomeno delle “ghost guns” è stato oggetto di uno degli ultimi ordini esecutivi emanati dal presidente Biden mentre il procuratore generale Merrick Garland ha affermato che il Dipartimento di Giustizia emetterà a sua volta delle regole volte a fermare la diffusione delle “pistole fantasma”, armi solitamente vendute in kit non assemblati.
Questi prodotti artigianali, senza numero di serie, «saranno regolati come le altre armi da fuoco», ha dichiarato Biden, evidenziando tuttavia come «oggi tutti possono acquistarle, senza background check, compresi i terroristi» e quindi esortando i parlamentari a collaborare e sbloccare la proposta di legge sul tema ferma in Congresso ormai da tempo.