Il mondo dell’editoria non si ferma nonostante la pandemia
Tra il 2019 ed i primi mesi del 2020 il mondo dell’editoria ha subito una fortissima battuta d’arresto. Il forte calo dipende da diversi fattori, tra i quali la perdita d’interesse nei confronti della lettura, sostituita da un crescente interesse verso tutto ciò che offre lo streaming, ossia film e serie tv. Solo il 40% della popolazione dai sei anni legge almeno un libro all’anno. Inoltre, la stampa dei libri ha sofferto la crescita degli e-book, che sembrano sostituire il cartaceo nonostante le resistenze mosse da diverse case editrici e numerosi lettori, corrispondenti al 77,2% secondo alcuni dati dell’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), nel report “Produzione e lettura di libri in Italia”.
Il calo del 2019
Quel che è successo a cavallo tra il 2019 ed il 2020 ha segnato profondamente la produzione editoriale: delle 86.475 opere pubblicate, quelle scolastiche erano appena l’11,4%, eppure circa quattro copie su dieci dei libri stampati sono quelle per la scuola, il che determina che il materiale pubblicato è frutto di necessità e non diletto. Questo ha provocato delle perdite consistenti per le case editrici, soprattutto per quelle appartenenti alla micro-editoria, le quali tendono a specializzarsi per fronteggiare la crisi generale del settore. La piccola editoria accusa comunque una perdita stimata tra il 50 ed il 75%, numeri non confortanti che hanno portato alla dichiarazione di fallimento per diverse aziende librarie.
Le iniziative nel lockdown
Durante il periodo del lockdown, causato dal propagarsi della pandemia da Covid-19, la popolazione di quasi ogni parte del globo è stata costretta a rimanere tra le mura domestiche. L’aumento del tempo libero ha provocato la ricerca da parte degli individui di nuovi stimoli, hobby e attività di ogni genere, e sembra che la lettura sia stata una delle principali fonti di svago per molti. Approfittando di questo, gli editori hanno iniziato a promuovere libri e lettura, sostenendo le librerie indipendenti per vendita e consegna di libri a domicilio, organizzando eventi con i lettori attraverso siti internet e canali social. Sono nate molte pagine su suggerimenti di lettura, influencer e promoter di libri così come iniziative di book crossing o club del libro, facendo rinascere l’amore per i libri che sembrava perduto da tempo. Questo tipo di iniziative ha gettato le basi per l’exploit che il mondo dell’editoria ha avuto, e sta avendo, tra la fine del 2020 e il 2021.
La rinascita del mondo editoriale
Secondo l’AIE, Associazione Italiana Editori attiva dal 1869, in Italia il mercato del libro ha guadagnato 698 milioni di euro nei soli primi sei mesi dell’anno corrente, con una crescita del 42% del valore delle vendite a prezzo di copertina rispetto al 2020, e questo in tutti i canali di vendita, portando anche ad un’apertura massiccia di nuove librerie fisiche, sebbene continui la crescita dei numeri online.
«Il mercato librario in questo momento è come una marea che, alzandosi, solleva tutte le barche – afferma il presidente di AIE Riccardo Franco Levi –. Ma i risultati che stiamo vedendo non sono affatto casuali: premiano invece l’impegno degli editori e di tutti gli altri soggetti della filiera del libro che hanno continuato a investire e a innovare anche nei mesi più difficili della pandemia e premiano Governo e Parlamento che hanno salvaguardato il settore, in primis consentendo l’apertura delle librerie durante i periodi di lockdown e quindi varando importanti misure di sostegno alla domanda i cui effetti virtuosi sono adesso sotto gli occhi di tutti».
Il responsabile dell’ufficio studi dell’AIE, Giovanni Peresson, ha detto che all’incremento delle vendite corrisponde la crescita del mercato dei fumetti e delle graphic novel, generi che appassionano una grande fetta del mercato librario. Non solo libri per la scuola, non solo saggi universitari: tutti i generi letterari sono in crescita, così come l’interesse dei più nei confronti dei libri, finalmente.
È sempre una bella notizia quando si scopre che la pandemia non ha arrestato alcuni settori, eppure in questo caso si tratta di una ripresa inaspettata in un periodo che sembrava un buco nero per tutto il mondo dell’editoria, soprattutto cartacea. Il tempo libero “regalatoci” nel lockdown a qualcosa è servito, a quanto pare, e gli editori di tutto il mondo ringraziano e si auspicano che le nuove fiere del libro e attività di promozione presenziali abbiano una ripresa significativa e vedano una partecipazione massiccia del pubblico dei lettori.